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Posted by on domenica, Marzo 18, 2018 in Casoretto e dintorni, Politica |

18 marzo, quarant’anni dopo

Quarant’anni fa, il 18 marzo 1978, in via Mancinelli, due giovani compagni, Fausto Tinelli e Lorenzo “Iaio” Jannucci, furono uccisi da mano tuttora ignota, ma sicuramente fascista. Quarant’anni senza Fausto e Iaio, un tempo che sembra interminabile, come i famosi quarant’anni nel deserto trascorsi dagli Israeliti, tra l’Esodo e l’ingresso nella Terra Promessa. Quarant’anni senza manna né tavole della Legge, senza promesse né terra, senza verità né giustizia.  Non ci resta che la memoria, in un paese che dimentica volentieri.

Oggi pomeriggio, all’auditorium di via Valvassori Peroni a Lambrate (la pioggia battente ha impedito di farlo in via Mancinelli, sotto la lapide sfregiata la settimana scorsa da qualche vandalo fascista), molti (speriamo) compagni e compagne ricordano Fausto e Iaio con discorsi, musica, parole, poesie. Chi ci riesce, ci vada.

Chi ha compagni non morirà, si diceva una volta.


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