Ailurofagia
Tutti sanno che i vicentini sono soprannominati “magnagati”, probabilmente perché, nei secoli scorsi, era una terra molto povera e durante le frequenti carestie gli abitanti non disdegnavano di nutrirsi di felini in mancanza di meglio.
Ma la stessa cattiva nomea hanno gli abitatnti di Spoleto. A Terni si dice:
Spoletino magnagatti
con la pelle ce lava li piatti
con l’ugne ci ammazza li pidocchi
e co la carne ce fa li gnocchi.
Proprio l’anno scorso attorno a Halloween a Spoleto sparì misteriosamente Hiro, il gatto dell’attore Nino Frassica, che si trovava nella ridente cittadina per girare la serie Don Matteo.
Sui social ci fu chi disse Spoleto è piena di persone cattive che si coprono a vicenda (manco fosse Corleone) o addirittura che in Umbria la maggior parte delle persone odia i gatti. Non a caso mi considero un’umbra anomala.
Ma i nostri amici felini fanno discutere anche dall’altra parte dell’oceano. Negli USA i repubblicani sembrano averli presi di mira. Il candidato alla vicepresidenza JD Vance ha sostenuto che il paese è governato da un gruppo di gattare senza figli. Con scarsa coerenza il suo capoccia Trump ha accusato gli immigrati haitiani di Springfield (quella dei Simpson?) di essere dediti al consumo alimentare di gatti, per tara culturale o per pura cattiveria.
L’altro ieri la cinquantunesima parata newyorkese di Halloween aveva come titolo Meow ed è stata aperta da un branco di gattoni di cartapesta.
C’è una pagina Facebook che si chiama I gatti conquisteranno il mondo. Per ora, speriamo che salvino l’America.