La società del pilotto
Il pilotto (o pillotto) è un attrezzo da cucina. Trattasi di un mestolo col beccuccio, che raccoglie il grasso dell’arrosto che si scioglie e poi, attraverso il beccuccio, lo rigetta nella carne, affinché risulti più saporita. Ma, poiché questo non è un blog di cucina, voglio illustrarne il significato traslato.
Non darmi il pilotto, mi è capitato più volte di dire a mio marito, che richiama con insistenza la mia attenzione quando la lavatrice segnala con un angosciante segnalo sonoro che il ciclo di lavaggio e asciugatura è finito e quindi è ora di aprire il portello. In generale, si dice alle persone che fanno domande incessanti o discorsi ripetitivi e inutili. Proprio come il pilotto, grazie al quale, scaldandosi, il grasso entra nel mestolo goccia dopo goccia, in modo lento e incessante. Una goccia che magari non scaverà la pietra, ma ti può sfracanare i cosiddetti.
Ma al giorno d’oggi non sono solo le persone a dare il pilotto: sono soprattutto i nostri inseparabili apparecchi elettronici. L’orologio di mio marito, oltre a contare i passi e i battiti cardiaci, ha l’antipatica abitudine di vibrare e mostrare un omino verde quando il suo portatore è fermo da un’ora. Potete immaginare quante volte al giorno si agita, se una persona fa un lavoro sedentario e ha passatempi tranquilli come la lettura. Per non parlare dell’ubiquo cellulare con le sue odiose notifiche e il suo penetrante piripippippi che suona con qualsiasi pretesto. Arriva una mail? La metropolitana è bloccata? Tizio ha visualizzato la tua storia? Caia ha messo mi piace al tuo video (a sua volta condivisio da un sito del Kirghizistan) di un gatto che aggredisce un facocero? Un bombardamento aereo fa strage in un ospedale? Ti hanno mandato un pacco in Pokémon Go? C’è un allarme monsonico nelle vicinanze? Tua cognata ha le paturnie? La pasta ha raggiunto i dieci minuti di cottura? Una bella notifica sonora per tutto, e ti ritrovi, anche e soprattutto nelle ore che dovrebbe essere di riposo, a rispondere a uno stimolo dopo l’altro.
Questa dittatura delle notifiche può risultare alla lunga inostenibile, e se hai più di cinquant’anni ti ritrovi a rimpiangere i bei tempi in cui venivi a sapere tutto in ritardo.
Se Guy Debord aveva analizzato la società dello spettacolo, oggi possiamo dire di essere immersi fino alla gola nella società del pilotto.
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