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Posted by on domenica, Aprile 10, 2022 in Pillole di Blog |

Dichiarazione di esistenza in vita

Con la presente dichiaro che il blog è tuttora vivente e operante. Mi ero presa una pausa causa stanchezza, ripetuti impegni scolastici, guerre e simili. Mal me ne incolse! Ieri ho riprovato ad accdere e la risposta è stata

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Gent. Webmaster, la funzione di invio email da tuo sito è stata temporaneamente disattivata per inattività. Dal momento che spesso i siti web non aggiornati vengono presi di mira dagli spammer abbiamo provveduto a disattivare la funzione di invio email a scopo preventivo..

Ho così imparato a mie spese che è meglio scrivere una stupidaggine con cadenza frequente e regolare, che tacere aspettando di avere tempo, energie e idee.

Il che potrebbe spiegare perché, in Rete, molti hanno la compulsione a scrivere cappellate a raffica.

Hanno semplicemente paura che gli scada l’affitto dello spazio virtuale. Più o meno come quelli che “parlano per dare aria alla bocca”.

Ma succede anche con la stampa analogica. Basta leggere le prime pagine dei nostri più prestigiosi quotidiani per rendersene conto.

A presto!

Internet blog reader concept 3d illustration

 

 

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Posted by on giovedì, Gennaio 6, 2022 in Pillole di Blog |

Le ricorrenze del Duemilaventidue

Cosa ricorrerà nel 2022, tra richiami, ondate e decreti? A quali solenni commemorazioni ci sottrarremo, tra un lockdown e una quarantena? Ci sono anniversari che hanno l’onore di uno stanziamento in Legge di Bilancio e altri conosciuti solo da una felice minoranza di eruditi.

Certo, ci saranno gli anniversari dei Mondiali di Spagna e della Marcia su Roma, ma volete essere originali e andare a scovare altre sciagure nel grande almanacco dei secoli?

Grazie al Blog potrete stupire – dal vivo o da remoto – amici, parenti e colleghi commemorando:

  • Duemila anni dalla nascita di Oronzo di Lecce.
  • Millenovecento dall’erezione del Vallo di Adriano.
  • Milleottocento dalla morte di Tito Messio Estricato, prefetto del Pretorio.
  • Millesettecento dalla nascita di Acacio di Beroea, acerrimo rivale del più noto Giovanni Crisostomo.
  • Milleseicento dalla nascita di Gwrast Lledlwm, re del Rheged (menzione d’onore a chi riesce a pronunciare il nome senza strozzarsi).
  • Millecinquecento dalla morte di Colomano di Cloyne.
  • Millequattrocento dall’Egira (fuga del profeta Muhammad a Medina). Nel calendario islamico – che è lunare – la ricorrenza non è cifra tonda.
  • Milletrecento dalla battaglia di Covadonga.
  • Milleduecento dalla morte di Guinigiosi I, duca di Spoleto.
  • Millecento dalla nascita di Edvige di Nordgau, prima contessa consorte del Lussemburgo.
  • Mille dalla fondazione della città di Aversa (il 6 aprile per la precisione).
  • Novecento dalla nascita dell’imperatore Federico I di Hohenstaufen, per gli amici il Barbarossa.
  • Ottocento dal ventesimo passaggio noto della Cometa di Halley.
  • Settecento dal fallimento della Congiura dei Lanfranchi a Pisa.
  • Seicento dalla nascita di Chökyi Drönma, principessa e leader spirituale tibetana.
  • Cinquecento dalla morte del voivoda Teodosio di Valacchia.
  • Quattrocento dalla nascita di Vittoria Feltria (proprio così!) Della Rovere, quinta granduchessa di Toscana.
  • Trecento dall’apparizione della Madre Santa del Lume nella Chiesa di San Stanislao Kostka al Noviziato (Palermo).
  • Duecentocinquanta dalla prima spartizione della Polonia.
  • Duecento dalla nascita di Gregor Mendel, il precursore della genetica.
  • Centocinquanta dall’inaugurazione del Metropolitan Museum di New York (bonus: nello stesso anno Brigham Young, secondo presidente dei Mormoni, viene arrestato per poligamia).
  • Cento dalla disputa della prima Coppa Italia di calcio (vinse il Vado)
  • Cinquanta dalla prima applicazione del minuto di 61 secondi.
  • Quaranta dalla nascita del primo bambino in provetta (a Erlangen, Germania).
  • Trenta dal rilascio di Windows 3.1.
  • Venti dalla scoperta di Arche (quarantatreesimo satellite di Giove).
  • Dieci dall’uscita di Gangnam Style.

Bonus track (per classicisti): duemilacento anni dalla vittoria del proconsole Publio Servilio Vatia contro i pirati della Cilicia e dell’Isauria.

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Posted by on sabato, Novembre 20, 2021 in Pillole di Blog |

Nanobusiness

Conoscevo una donna che mi stava piuttosto antipatica. La pandemia ha diviso, per fortuna, le nostre strade. Ogni tanto la vado a cercare sui social e seguo, per maligna curiosità, la sua involuzione ideologica da generica New Age a perfetta complottara, rigorosamente anti-vaccini e contro il Green Pass. Ora pratica massaggio sportivo/decontratturante e riflessologia cinese (con fattura). Ha cominciato anche a postare video promozionali in cui magnifica le virtù di un prodotto di cui non sospettavo l’esistenza, i kit di protezione dal 5G a base di nanoprocessori.  A quanto pare, è un business molto di successo in certi giri complottisti.  Già da cinque anni fa furore “il primo nanoprocessore made in Lombardia”, un adesivo di 16 millimetri con bottoncino rosso che si applica sullo smartphone e scherma le radiazioni maligne (disponibile anche nei colori della vostra squadra del cuore). Si possono anche portare attaccati con una spilla da balia a una collanina (essendo muniti di apposito foro), “nella testa” e persino sotto i piedi, nei calzini o attaccati con lo scotch. Per soprammercato, la mia conoscente spaccia anche una crema con delle qualità particolari, che fa non dico lo stesso effetto dei nanoprocessori ma quasi. Il kit contiene anche dei cerotti (che si applicano nelle restanti parti del corpo) e promette non solo protezione ma anche forza muscolare. Che dire? Il mondo è bello perché vario e c’è gente che per opporsi a una tecnologia di cui non sa nulla (5G) si affida ciecamente a un’altra tecnologia di cui sa altrettanto, cioè niente. Per metterla sul fantasy, una bella battaglia tra i nanopromessori e i loro storici avversari, gli elfoprocessori.

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Posted by on domenica, Marzo 28, 2021 in Pillole di Blog |

La battaglia di cui non sai nulla

Alzi la mano chi, negli ultimi mesi, non si è imbattuto in questa frase (o una sua variante) su qualche social network:

Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile, sempre.

Bella, vero? Un tono aforistico appena accennato, un retrogusto di empatia e fraternità universale che non guasta. Solo che, a sentirla ripetere a ogni piè sospinto, perde significato e diventa quasi stucchevole. Ogni tanto qualcuno completa la citazione attribuendola a qualche Grande della storia del pensiero. Attualmente va di moda Platone, forse perché ci piace immaginare Socrate che, magari prima di ingerire la cicuta, lascia questo nobile messaggio come testamento spirituale ai discepoli. Mi ha sorpreso, viceversa, scoprire che la frase cominciò a divenire “virale” (come si diceva innocentemente, prima che i virus, non quelli informatici, divenissero parte della nostra vita quotidiana) attorno al 2014. Era da poco morto il regista Carlo Mazzacurati e la frase gli fu affibbiata, per omaggiarne la cortesia e perché l’aveva a sua volta riportata in una qualche intervista.

In un paese dove milioni di persone hanno fatto il liceo classico – e non è difficile procurarsi edizioni economiche dei Dialoghi platonici – fatalmente accadde un giorno che qualcuno scoprì che la frase non era mai stata scritta da Platone. Si rimediò attribuendola, viceversa, a Filone di Alessandria. Filosofo ebreo ellenistico (20 a.C. – 45 d.C.), autore di una bibliografia sterminata (secondo alcuni, persino di un libro deuterocanonico, la Sapienza di Salomone) e certamente meno accessibile all’acculturato medio.

Anche nel mondo anglosassone ferveva l’interesse per l’attribuzione di questa gentile frasetta. Si mosse addirittura il rinomato “esperto di citazioni” (mica male come qualifica professionale, vero?) Fred Shapiro che scoprì che nel 1995, in un libretto di meditazioni quotidiane (tipo Un giorno una parola, per chi frequenta gli ambienti di chiesa) si trovava la seguente citazione in inglese Be kind: everyone you meet is fighting a hard battle. Firmato: John Watson.

Come scoprì Shapiro, non si trattava dell’amico e biografo del leggendario Sherlock Holmes, ma di un pastore della Chiesa Libera di Scozia (poi confluita in quella presbiteriana) vissuto tra il 1850 e il 1907. Probabilmente fu lui a coniare la frase, che riciclò più e più volte, in sermoni e articoli d’occasione. La infilò persino in un racconto del 1894 intitolato, con gentile allitterazione, Beside the Bonnie Brier Bush (qualcosa tipo Dietro il grazioso cespuglio di rovi), e sull’edizione natalizia del 1897 della Britiush Weekly. Da notare che il suddetto pastore Watson, per evitare equivoci omonimici o pettegolezzi in comunità, scriveva i suoi racconti con lo pseudonimo di Ian MacLaren (o McLaren). Il libro Beside the Bonnie Brier Bush fu un grande successo, vendette più di 700.000 copie, ne vennero tratte opere teatrali e persino un film (realizzato nel 1921 e ora perduto). Molto triste che di tutta la sua opera (otto libri di racconti, cinque di saggi, cinque raccolte di sermoni a firma John Watson) rimanga nella memoria solo una citazione, oltretutto regalata ad altri.

Personalmente, ho fatto mia la citazione, con un piccolo e cinico adattamento: Ogni persona sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sorridi e fai finta di niente, se no ti attacca un pippone mostruoso.

Buona domenica!

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Posted by on sabato, Febbraio 27, 2021 in Pillole di Blog |

Da martedì a sabato

Chi osa dire che la pandemia non ha cambiato nulla? Che l’umanità è sempre la stessa e dalle lezioni della storia non s’impara niente? Che siamo condannati all’eterno ritorno periodico di governi tecnici guidati da esperti di nome Mario corredati di sottosegretari da sitcom?  Uomini e donne di poca fede, ricredetevi! Sta per cominciare la Settimana di Sanscemo, cinque serate in cui i palinsesti televisivi vomiteranno canzonette non-stop, accada quel che accada (se le perfide lucertole di Callisto IV esistessero davvero, sarebbe il momento ideale per piazzare una testa di ponte sul nostro pianeta). Grandi novità caratterizzeranno questa edizione:

  1. si terrà dal 2 al 6 marzo, anziché in febbraio;
  2. il pubblico plaudente sarà sostituito da figuranti di cartone;
  3. l’ospite d’onore sarà Zlatan Ibrahimovic. Così, se il Milan non vincerà il campionato, mio marito e mio suocero sapranno a chi dare la colpa.

Todo cambia, ma qualche cosa resta uguale: non ne vedrò manco un minuto, neppure quest’anno.

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Posted by on sabato, Febbraio 13, 2021 in Pillole di Blog |

S. Treaming

La settimana scorsa mi sono vista un grazioso filmetto musicale spagnolo (Ballo ballo) sulla piattaforma Amazon Prime. Due ore di pura leggerezza con una formula stile Mamma Mia (con le canzoni di Raffaella Carrà al posto di quelle degli ABBA), ambientato nella Spagna tardo-franchista del 1973. A un certo punto, l’amica della protagonista se ne esce con Ma non lo sai che Santa Chiara è la patrona della televisione? 

Non lo sapevo neanch’io, in effetti, e sono andata a controllare. Chiara d’Assisi, collaboratrice (e non sorella, come molti credono) del ben noto Francesco, nacque nel 1194 dal Conte Favarone di Offreduccio degli Scifi e da Ortolana Fiumi, e morì nel 1253. E perché è patrona della televisione? Così viene raccontata la pia leggenda:

Era una notte di Natale, tutta la comunità del convento fondato da Chiara d’Assisi, sotto l’orientamento di frate Francesco, si riunì nella cappella per la celebrazione, eccetto la Santa, prostrata dalla malattia nel letto della sua cella. Molto triste per non poter stare vicino alla comunità in quel giorno, Santa Chiara si mise a pregare il Bambino Gesù, manifestandoGli il suo dolore. Quando le altre religiose tornarono dalla loro fondatrice, questa raccontò loro dettagliatamente tutto quanto era successo durante la celebrazione. Di fronte allo stupore delle religiose, Santa Chiara spiegò che Dio le aveva concesso la grazia di vedere proiettate sulle pareti della sua cella le scene della cerimonia, nello stesso istante in cui esse si svolgevano nella cappella. E non fu questa l’unica volta. In occasione della morte di San Francesco d’Assisi, lo stesso dono mistico la fece assistere ai riti funebri.

Vi ricorda qualcosa? Causa pandemia, per tre mesi la mia chiesa è rimasta forzatamente chiusa,  e come molte altre chiese protestanti – ma non solo -ha rimediato con i culti a distanza, dapprima con video realizzati da pastore e pastori delle diverse comunità, poi – da maggio, quando si è riaperto il tempio, con la trasmissione del culto vero e proprio via streaming. Un servizio prezioso per chi deve – o preferisce – rimanere a casa la domenica. Grazie alla tecnologia, il dono mistico di Chiara d’Assisi è ora alla portata di qualunque membro di chiesa. Bene farebbe la chiesa cattolica ad ampliare le deleghe di Santa Chiara, assegnandole anche quella dello streaming.

Poi ci vorrebbe un altro patrono – meglio due – anche per le lezioni e le riunioni via Google Meet o Zoom.

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