Rosaria e Donatella

Rosaria e Donatella

Oggi vorrei ricordare quello che accadde a due ragazze tanto tempo fa: Rosaria Lopez e Donatella Colasanti. La prima venne seviziata e massacrata, la seconda sopravvisse, ma ebbe la vita rovinata, tanto da spegnersi prematuramente, ad appena quarantasette anni. La mia generazione se ne ricorda: tra il 29 settembre e il primo ottobre 1975 le due ragazze furono tenute prigioniere in una villa ubicata sul promontorio del Circeo, di proprietà dei genitori di Andrea Ghira, figlio di un imprenditore della capitale. Insieme a lui c’erano Gianni Guido e Angelo Izzo. Quest’ultimo, l’anno prima aveva violentato due ragazzine minorenne, insieme ad altri due amici, ma gli era stata concessa la sospensione condizionale della pena. I tre, ragazzi della Roma-bene legati ad ambienti fascisti e malavitosi, avevano abbindolato le due ragazze con la scusa di una festa. Questo delitto gettò un’ombra di gelo sull’Italia di allora. La mia famiglia per la paura e l’orrore mi vietò a lungo di uscire la sera, e lo stesso successe a molte altre mie coetanee.

Purtroppo cose simili succedono ancora, in Italia e nel mondo. Ancora troppi uomini pensano che il corpo delle donne sia di loro proprietà.

Il malocchio: giocare d’anticipo

Il malocchio: giocare d’anticipo

E’ possibile giocare d’anticipo sul malocchio, vestendosi completamente di nero e divertendosi a fare la prefica (o lo iettatore, se preferite). E’ un gioco a costo zero: io lo trovo divertentissimo. Ciascuna di noi, infatti, possiede abiti neri (che tra l’altro sfinano e sono sempre di moda). E’ un’ottima tecnica per essere temute sul posto di lavoro. Ci si veste tutto di nero, si sta nel proprio brodo, e alla prima occasione si tirano fuori considerazioni su quanto la vita è effimera. Se si è ancora nella bella stagione, si possono indossare occhiali da sole: fanno tanto Totò nella Patente. Alcuni, più tradizionalisti, vi chiederanno se avete subito un lutto in famiglia. Tirate fuori pure Leopardi, con qualche considerazione sulla Natura matrigna. Qualcun altro vi guarderà di sottecchi, facendo magari, di nascosto, gesti scaramantici, più o meno raffinati. Giocate a fare i gufi: poi mi saprete dire.