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Posted by on sabato, Febbraio 6, 2021 in Politica |

Dragiografia

Ha fatto il liceo dei gesuiti con Giancarlo Magalli. Gioca a scacchi online. Passava i compiti e non faceva la spia. Se lo incontri in ascensore fa finta di non essere lui. Viaggia in aereo in Economy. Fa lunghe camminate e non mette mai il cappotto. Tiene per la Roma. Non ha un profilo social – detto in maniera estasiata da una platea di postatori e twittatori compulsivi, un po’ come se un gruppo di alcoolizzati magnificasse le virtù di un astemio. Usa le posate giuste a tavola e abbina bene le cravatte. Compra i croccantini per il suo amato bracco ungherese (una sottile apertura al sovranismo, da parte di un europeista DOC?). Al supermercato fa la fila come un comune mortale (!), mangia ravioli e salsiccia. La moglie – nobile, discendente dell’amante del Granduca di Toscana Francesco de’ Medici -uscì dalla proverbiale riservatezza solo al G7 di Bari del 2017, nel corso del quale preparò orecchiette e cavatelli, intonò Nel blu dipinto di blu e soprattutto fece spalancare per le ospiti la cripta del venerato San Nicola, stendendosi nel sarcofago perché si potessero osservare meglio le reliquie. Perché è così che funziona nel gran mondo: gli uomini decidono i destini dell’economia planetaria, le mogli – anziché fare volgare shopping – visitano cripte.

Il tutto riassunto da Repubblica con encomiabile sobrietà:
Così, senza rimuginare, Draghi appare invece come una persona che ti viene voglia di chiamare personalità, per quel sorriso quasi angelico, il modo di parlare elegante, l’aria da gentleman affabile ma inafferrabile, la distanza educata con una moglie di gran classe che non parla neppure se  interrogata. (..) In tanti sappiamo poco di Mario Draghi perché lontani dal mondo finanziario, ma il solo fatto che l’eroe Mattarella gli abbia affidato l’immane compito, ci ha di colpo risvegliato il cuore, diradato il grigiore dei giorni, consentito una speranza

Insomma, non so cosa aspettarmi da un eventuale governo Draghi, ma di certo vedo che la grande stampa italiana non rinuncia alla vecchia abitudine di mettersi a tappetino al cospetto del nuovo Uomo della Provvidenza, sceso dal cielo a miracol mostrare. Lo fecero, in tempi recenti, con Monti, con Letta, con Renzi, e s’è visto come è finita. Ma l’accumulo di aneddoti agiografici è tale da sfiorare il surrealismo.

Una quindicina di anni fa negli USA esplose la moda dei Chuck Norris facts. Al noto attore e praticante di arti marziali – una sorta di Arnold Schwarzenegger in salsa redneck, noto per i suoi calci rotanti e la serie Walker Texas Ranger – venivano attribuite imprese impossibili o paradossali con battute lapidarie, che ben presto invasero il web. Coi Chuck Norris facts si stamparono libretti (cinque furono tradotti in italiano, ricordo che mio marito se li comprò tutti). Le battute erano tipo: Chuck Norris ha disarmato il cemento – Chuck Norris può dividere per zero – Edipo ha il complesso di Chuck Norris – La matematica è un’opinione di Chuck Norris. E così via. Ora, prendete i cinque libretti, sostituite Mario Draghi a Chuck Norris, e potrete battere sul tempo tutta la stampa italiana con una messe di aneddoti che durerà sino al termine del futuribile mandato quirinalizio del Nostro Eroe.

Sempre sperando che SuperMario, invece di emulare SuperChuck, non si riveli un nuovo SuperCiuk.


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