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Posted by on sabato, Ottobre 6, 2018 in New York |

Una giornata al Comic Con

Il Comic Con è una grande fiera, kermesse, evento, festa dedicato agli appasionati, ai maniaci, ai dopati di fumetti, manga, serie televisive e simili. Negli USA se ne tengono vari: quello di New York è ancora in corso (dal 4 al 7 ottobre). Arianna, grazie a un amico che aveva un biglietto in più (i biglietti costano dai 200 dollari in su) è riuscita a entrare e ci è andata giovedì, giorno dell’inaugurazione, nel pomeriggio. L’evento si tiene al Javits Center, il più grande Centro congressi di Manhattan. Terminato nel 1986 e dedicato al senatore Jacob Javits, deceduto pochi mesi prima, raro esempio di repubblicano progressista (si oppose al maccartismo e alla segregazione razziale), il Centro si trova sulla Eleventh Avenue, quasi sulla riva dell’Hudson. Da pochi anni vi arriva il capoliea del 7 – la linea che passa anche vicino a casa di Arianna – alla fermata di Hudson Yards.

Come si può immaginare, il Comic Con è un paradiso per i fan e un inferno per chiunque altro. Nominate un supereroe, una saga fantasy, un cartone animato, una serie televisiva, e troverete il suo stand, i suoi gadget e memorabilia, le sue sagome a grandezza naturale o i suoi pupazzetti da acquistare. Popolato, come si può immaginare, di nerd (soprattutto maschi, ma anche molte donne), ci si sente come in una puntata di Big Bang Theory. L’ingresso è caro, ma il cibo è abbastanza a buon mercato. Una forte minoranza di persone (circa un 40%) è in tenuta da cosplayer, cioè vestita, in una smania di identificazione, come il proprio eroe preferito. Peggio che a Times Square (dove si travestono per guadagnarci qualcosa) ti muovi in una folla di SpiderMan, Pikachu, Batman, Sailor Moon, Wonder Woman e simili. Chi si accontenta di essere se stesso, come Arianna, ha comunque almeno una T-shirt in tema, tanto tutto fa brodo e non c’è saga o sitcom che sia così di nicchia da non avere almeno quattro appassionati pronti a inscenare un dibattito su qualche strana fan theory. Per non parlare di tutti gli interessanti incontri che si possono fare: chi non ha mai sognato di vedere dal vivo Voice of Vegeta (non è un periodico di qualche oscura contea dell’Iowa, ma il doppiatore del noto Sayan – bello e dannato – di Dragon Ball)?

Insomma, un bel modo di evadere per un pomeriggio dai problemi della vita quotidiana e rifugiarsi in un universo parallelo e mitologico. Un po’ di foto che Arianna ha fatto aiuteranno a rendere l’idea.


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