Il Giorno del Gattone Grasso
Ieri in Italia non era solo la Befana. Era anche il Fat Cat Day. Non si tratta di una festa dedicata ai nostri amici felini, ben noti per il loro amore sviscerato per l’ozio e le sane mangiate. Fat Cat, nei paesi anglosassoni, denomina il ricco avido di guadagno, spesso con forti entrature nella politica.
La ricorrenza è stata inventata dallo High Pay Centre, un gruppo di ricerca britannico. Essa celebra – ironicamente e a scopo di sensibilizzazione – il giorno dell’anno in cui la retribuzione media dei supermanager delle 100 principali società quotate alla Borsa di Londra eguaglia la retribuzione media annua di un lavoratore dipendente. Tale traguardo è stato raggiunto il 5 gennaio, ovvero in cinque giorni un CEO britannico guadagna quanto un lavoratore in tutto l’anno. Da noi stiamo solo un po’ meglio: il Fat Cat Day 2023 cadeva il 6 gennaio (nel 2022 era il 7 gennaio). A calcolare è l’Osservatorio di JobPricing. Il parametro di riferimento è la busta paga del tipico dipendente del settore privato e il campione di riferimento sono le 210 aziende quotate a Piazza Affari.
Il Fat Cat Day ricorda un poco il più noto Earth Overshoot Day, la data dell’anno in cui la domanda di risorse ecologiche da parte dell’umanità supera la capacità di rigenerazione della Terra (nel 2022 cadde il 28 luglio, nel 2021 il 29 luglio).
Degrado del pianeta e ingiustizia sociale scandalosa avanzano inesorabilmente. E i ricchi epuloni oggi, non contenti di vestirsi di porpora e di bisso e festeggiar splendidamente (cfr. Luca 16: 19) ogni giorno occupano i mass media e le reti sociali per fare la predica ai poveri Lazzari, rei di non essere abbastanza meritevoli, competitivi e “occupabili”.