La forza del bisesto
Tempo di prima della Scala: sul palcoscenico milanese stasera andrà in scena La Forza del Destino, di Giuseppe Verdi. L’opera debuttò al Teatro Imperiale di San Pietroburgo il 10 novembre 1862. Lo spartito era già pronto l’inverno precedente, ma la cantante protagonista era indisposta e la prima fu rinviata. Una seconda versione (in cui l’eroe don Alvaro sopravvive mentre nella prima si suicidava – spoiler: l’eroina muore sempre e comunque) fu presentata con successo alla Scala il 27 febbraio 1869.
Mentre nell’ambito strettamente teatrale – come già ebbi a raccontare in un post dell’8 dicembre 2021 – il Macbeth di William Shakespeare è considerato la pièce sfigata per eccellenza, nella lirica tale discutibile fama è appannaggio proprio della Forza del Destino. Molti operatori del settore si rifiutano di pronunciare il titolo, chiamandola piuttosto La Potenza del Fato o L’Innominabile.
Wikipedia riassume in pillole alcune tristi occorrenze:
- Durante la prima scena dell’Atto III, durante il recitativo di Alvaro prima dell’aria O tu che in seno agli angeli, il personaggio diceva “Fallì l’impresa”. Una di quelle locuzioni che nel mondo dello spettacolo non vanno mai pronunciate. La frase, dalla seconda edizione dell’opera, fu sostituita con “Fu vana impresa”;
- Il librettista Francesco Maria Piave finì la sua vita con una serie di sventure: nel 1866 si ammalò gravemente, il fratello fu imprigionato per alto tradimento e la madre impazzì. Nel 1867 cadde in miseria e rimase paralizzato.
- Si racconta che il primo settembre 1939, il giorno dell’invasione della Polonia da parte nazista, in cartellone al teatro Wielki di Varsavia ci fosse proprio La forza del destino.
- Il 4 marzo 1960, al Metropolitan di New York, il baritono Leonard Warren ebbe un malore appena dopo l’aria Urna fatale del mio destino; trasportato d’urgenza in ospedale, perì poco dopo per emorragia cerebrale.
- Il 7 dicembre 1965 La Forza del Destino inaugurò (come quest’anno) la stagione della Scala. Dopo il primo atto il baritono Piero Cappuccilli (che interpretava don Carlos) fu costretto a ritirarsi (sostituto da Carlo Meliciani). Alla fine ci fu una rumorosa contestazione da parte dei loggionisti.
- Durante la prima scossa del violento terremoto che colpì il Giappone l’11 marzo 2011 l’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino stava provando l’opera al Teatro Bunda Kaikan di Tokyo
Che dire? Onore al coraggio del maestro Riccardo Chailly e del regista Leo Muscato che hanno deciso di sfidare la sfiga portando l’opera in scena in anno per di più bisestile. Speriamo solo che il ministro Salvini (noto per le sue capacità anti – apotropaiche) non sia presente.
Quanto a me, per quest’anno ho deciso di non accendere il televisiore e di passare la serata in pizzeria.