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Posted by on sabato, Giugno 15, 2019 in Pillole di Blog |

La Grande Versilia

Come sapete, questa settimana mia figlia Arianna è in trasferta a Los Angeles, dove il suo pezzo teatrale Extraordinary Aliens (scritto in collaborazione con Flavia Sgoifo e Bianca Waechter) partecipa allo Hollywood Fringe Festival. Tra una rappresentazione e l’altra (la prima è stata lunedì, la seconda sarà stasera) ha ovviamente molto tempo per fare turismo, e osservare l’esotica California, apparentemente molto più aliena di New York ai nostri occhi europei.

La sua prima impressione, confermata sul filo dei giorni, è stata Sembra Forte dei Marmi. Bisogna sapere che, grazie alla famiglia di mio marito che da decenni affitta una casa per l’estate, Arianna ha un’antica consuetudine con la riviera versiliese: Forte dei Marmi – che a me personalmente non entusiasma, preferisco l’Adriatico – è la sua spiaggia del cuore fin dall’infanzia. Ebbene, altro che esotismo: Los Angeles ricorda ad Arianna una Versilia molto più in grande. Palme, sole, spiagge, ville, poca gente in giro, lunghe distanze tra un punto di riferimento e l’altro, tutti in automobile. I film e le canzoni mitizzano un po’ troppo la vita di Los Angeles rispetto a quella di New York. Basti pensare a Io e Annie, con le opposte visioni dei personaggi interpretati da Tony Roberts e Woody Allen. O al brusco inizio della canzone di Randy Newman I Love L.A., dove viene detto a tutte lettere I hate New York City, it’s cold and damp / and all the people dressed like monkeys (Odio New York City, è fredda e umida, e tutti si vestono come scimmie). Ascoltando bene la canzone di Newman – che evoca la South Bay e la East Valley, dove “il sole splende sempre” e “tutti sono molto felici”, qualche dubbio comunque s’insinua: c’è un rapido accenno a “un barbone inginocchiato” che rovina un po’ il quadro di “un altro giorno perfetto”. Tra gli splendori dei Boulevard e degli Studios, Los Angeles ospita anche Skid Row, quartiere centralissimo a est di Main Street, dove vivono tra 5.000 e 8.000 senzatetto. Si sa che, al contrario che in Europa, in molte città statunitensi la povertà è in centro (Downtown) e l’agio in periferia (Suburbs). E, se New York è la città che non dorme mai, Los Angeles, dopo il tramonto, anche nelle zone più belle e curate, si desertifica pericolosamente. Per una donna sola non è certo l’ideale e, in difetto di mezzi pubblici, affidarsi ai taxi (che in California significa Uber) è praticamente obbligatorio. In Versilia basterebbe la bicicletta …


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