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Posted by on giovedì, Maggio 3, 2018 in Pillole di Blog |

Le mummie di Ferentillo

In Valnerina, a pochi chilometri da Terni, c’è un paese che si chiama Ferentillo. Il nome viene dal latino fera (belva), che è anche il nomignolo della Ternana, la squadra di calcio della mia città (Forza fère! gridano i tifosi allo stadio il sabato). Nella cripta della vecchia di Santo Stefano sono esposte in teche di vetro 24 mummie umane, più 270 teschi e due volatili mummificati. Non si tratta di una succursale di un Museo Egizio, ma di un curioso fenomeno chimico, dovuto al tipo particolare di terreno argilloso in cui erano conservati i corpi, sepolti nella chiesa tra il XVI e il XIX secolo. La cripta è quindi divenuta un museo, dove si viene per un gusto un po’ macabro e pornografico di contemplare i morti. Tra l’altro c’è una coppia di asiatici (probabilmente in viaggio di nozze in occasione del Giubileo del 1750), due soldati dell’esercito napoleonico con segni di torture, il campanaro del paese, e uno strano tipo che sembra tenersi le pudenda. Il tutto corredato, all’ingresso, dalla solita scritta menagramo. Ci sono stata più volte da piccola e da ragazza, ma non lo consiglio se non agli amanti del genere.


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