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Posted by on sabato, Maggio 14, 2022 in New York |

L’incendiaria

Ieri mia figlia Arianna (che vive a New York) è andata al cinema con un’amica a vedere un film appena uscito, Firestarter. Tratto dal libro L’incendiaria del grande Stephen King (1980) è la storia di una ragazzina, Charlie, che (a causa di esperimenti condotti sui suoi genitori prima del concepimento) nasce con poteri pirocinetici (creare il fuoco e manipolarlo con la mente). Compiuti li undici anni, Charlie non riesce più a controllare i propri poteri e, con la sua famiglia, è presa di mira dalla stessa organizzazione para-governativa responsabile degli esperimenti. Non è il mio genere, ma è una bella storia, di tipo fanta-horror-thriller,  da cui un bravo artigiano della macchina da presa potrebbe facilmente ricavare un’opera piena di adrenalina e angoscia, in grado di tenere gli spettatori incollati alla sedia. Fu così infatti per la prima trasposizione filmica del romanzo, Fenomeni paranormali incontrollabili (definizione che darei volentieri a ciò che accade diuturnamente nella mia scuola) interpretato nel 1984 da una Drew Barrymore di appena nove anni.

Insomma, per mia figlia c’erano le premesse di una bella serata, tanto più che nel cast del nuovo film c’era anche Zac Efron, l’indimenticato belloccio di High School Musical. Invece, a quanto mi ha raccontato Arianna, il film faceva pena. Se volessi essere cattiva, direi che sembrava quasi un prodotto italiano. Sul noto sito Rotten Tomatoes il film ottiene una valutazione di gradimento della critica del 13%. Una delle recensioni più benevole parla di recitazione legnosa, trama faticosa, imbarazzanti cambiamenti rispetto all’originale. Nella sala risuonavano fin troppo spesso omeriche risate (ottimo per una commedia, ma pessimo per un film horror) e in una scena (che Arianna ha immortalato col suo IPhone) Zac Efron in maglietta bianca e barba nera ricordava pericolosamente Leonida in 300 (a proposito di greci) , spegnendo pericolosamente (a proposito di fuochi) la libido del pubblico femminile.  A un certo punto, l’amica di Arianna rise tanto sgangheratamente (ma non era l’unica) da essere rimproverata aspramente da una signora della fila dietro.

Al termine del film, Arianna e la sua amica hanno indugiato al proprio posto, sperando che – dopo 110 minuti – almeno nei titoli di coda succedesse qualcosa di appassionante (spoiler: non succede). Deluse anche in questo caso, si sono avviate all’uscita mentre la sala si era quasi svuotata. Tra le poche rimaste sedute, c’erano tre donne, tra cui una era quella che aveva zittito l’amica di Arianna, rea di incontrollato scoppio di risa. La signora in questione, toltasi la mascherina, le ha apostrofate con frasi tipo E allora, vi siete divertite?, cercando evidentemente la rissa.

Arianna e la sua amica non hanno abboccato all’amo e sono uscite dal cinema senza incidenti, ma Arianna – così mi ha raccontato – è rimasta perplessa. La faccia della signora nel cinema le ricordava qualcuno, ma chi? Poi ha controllato in Rete e ha scoperto che la signora così arrabbiata era nientepopodimeno che Gloria Reuben, attrice canadese che nel film interpreta Cap Hollister, una dei Cattivi.  Evidentemente, l’attrice era in tour per il continente a verificare l’impatto sul pubblico della sua interpretazione (tra l’altro una delle meno apprezzate).

Che dire? Certe cose succedono solo a New York!


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