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Posted by on sabato, Luglio 30, 2022 in Scuola e dintorni |

L’ultimo bonus

Per il sesto anno consecutivo ho usufruito del Bonus Docenti di 500 euro annui, una delle pochissime cose buone fatte dal Governo Renzi. Sei anni in cui – mentre la scuola, tra una controriforma e l’altra, andava a rotoli – noi docenti ci siamo consolati con un piccolo sostegno economico. L’avevo chiamato, in un vecchio post, L’ultimo dono di Matteo, titolo che ricorda quei vecchi film strappalacrime con bei ragazzini biondi che si spengono prematuramente per leucemia o morbi rarissimi.

Col Bonus ho acquistato decine di libri cartacei ed elettronici, due tablet, un pezzo di computer desktop e una quota di portatile.  Con esso era possibile anche, a certe condizioni, andare a teatro o entrare in musei. Poiché il Bonus scadeva senza remissione e senza possibilità di recupero arretrati ogni 31 agosto, ogni volta agli adempimenti di fine anno scolastico si aggiungeva la disperata a corsa a trovare cose da acquistare, per utilizzare il Bonus sino all’ultimo euro. Quest’anno tutti eravamo convinti che sarebbe stato l’ultimo anno del Bonus di cui si ventilava da tempo la fine. Si parlava di dimezzarlo, per finanziare coi risparmi l’ennesima controriforma, o di abolirla tout court. Invece, proprio a fine giugno, in uno dei suoi ultimi spasimi di vita, il Parlamento ha salvato il Bonus per altri due anni scolastici (sino al 2023-24 compreso). Poi si vedrà.

Per me era comunque l’ultimo anno di Bonus, in quanto è arrivato il sospirato Decreto INPS e dal primo settembre 2022 sarò in pensione. Stamattina, per togliermi il pensiero, ho fatto shopping presso la Libreria Claudiana e consumato l’intero residuo.

Tra meno di due mesi potremo godere dell’ultimo – e assai meno gradito – dono di Matteo: la legge elettorale con cui andremo a votare per il Parlamento. Ma basta a ogni giorno il suo affanno.

 


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