Rapporti di pianerottolo
Nel mio condominio ci sono tre scale, abitate da molta gente. Molti sono venuti ad abitare qui da fanciulli, nei primi anni Sessanta, quando lo stabile è stato costruito, e qui hanno trascorso la loro vita e qui sono invecchiato. Altri, come me, sono arrivati poco più di vent’anni fa, o anche più recentemente. Ho avuto una vita troppo intensa per curare i rapporti di vicinato (vedi post del 3 gennaio). Ci sono molti scambi di buongiorno e buonasera, e con qualcuno, con cui ho più affinità, si scambiano anche due chiacchiere. Irrimediabilmente compromesso, invece, da circa otto anni, è il rapporto con la vicina di pianerottolo, a causa di una battuta infelice di mio nipote. Mia cognata e il figlioletto ci vengono a trovare, ed ecco che in ascensore incrociamo l’anziana coppia che vive vicino a noi. Mio nipote Joele osserva il corpulento signore al suo fianco e, dall’alto dei suoi quattro anni, sentenzia: Ci hai la pancia piena! Tra l’altro, visto ero distratta e non avevo sentito, si è peritato di ripeterlo, una volta arrivati al nostro piano. Superfluo aggiungere che da allora i vicini ci hanno tolto il saluto.