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Posted by on lunedì, Maggio 1, 2023 in Racconti |

Schopenhauer e il prestito

La funzionaria Marilisa Ventre di Banca Accordo guardò soddisfatta la lista dei papabili al prestito, accingendosi a digitare il primo nome: Tiziana C.

Profilo perfetto: professoressa alle superiori, fresca di pensione, presumibilmente senza liquidazione perché lo Stato i suoi dipendenti li paga a babbo morto.”Buongiorno, sono Marilisa Ventre della sua filiale di Banca Accordo di via Forlimpopoli 32. Parlo con la signora Tiziana C.?”

Esitazione dall’altro capo del filo. D’altra parte chi ha ancora il telefono fisso è diffidente di default.

“Sì, sono io”  – rispose l’altra.

Marilisa sogghignò sferrando l’attacco.”Vedo che ha un prestito di cessione del quinto dello stipendio che scade nel 2025. Noi le proponiamo una proroga a tasso agevolato fino al 2028. È interessata?”

Dall’altra parte un profondo sospiro.

“Ho acceso quel prestito per finanziare gli studi di mia figlia”

“Appunto -replicò Marilisa-  ora che è in pensione è tempo di godere di altre cose. Crociere, abiti firmati, ristoranti…”

A Tiziana venne da ridere. L’idea della crociera la faceva pensare al film Titanic e all’angoscia conseguente, nel caso infausto si fosse trovata a bordo di una bagnarola.

Abiti firmati? Tiziana era reduce da un decluttering selvaggio dell’armadio: ne aveva salvato solo le cose più belle e più comode. Alcune pure firmate, ma prese rigorosamente alla Boutique en Plein Air, nonché mercato del giovedì.

Il ristorante era poi un lusso scomodo: molto meglio la gastronomia del Conad i cui prodotti potevano essere consumati da lei e suo marito comodamente spaparanzati a casa.

Marilisa tornò all’attacco:

“Pensi a quante belle cose si può comprare con il prestito” – affondò.

Tiziana non fece una piega e rispose:.

“Ma Lei lo sa che più oggetti si possiedono e più si è infelici? Perché poi la casa si riempie e dobbiamo perdere tempo ed energie a togliere la polvere, mettere a posto. Inoltre parecchi oggetti non servono allo scopo, ne basta uno che si utilizza in tutte le occasioni. E si sta meglio.”

Marilisa era annichilita:

“Ma…ma può fare tante cose con il denaro, levarsi tanti sfizi, che so un bell’albergo di lusso per esempio…”

Tiziana non mollò:

“Lei conosce Schopenhauer?”

Marilisa si sentì persa. Chi era costui? Un neomilionario citato da Forbes oppure un vip tedesco di recente fama? Queste cose al corso non gliele avevano dette.

Marilisa tacque e lasciò parlare Tiziana.

“Schopenhauer diceva che la vita è dolore perché oscilla tra il desiderio e la noia. Più si desidera e più si soffre. Chi desidera tanto soffre tanto. Mi vuole fare soffrire, dottoressa Ventre? No, mi tengo le cose che ho e sto contenta”.

Marilisa abbozzò:

“Come vuole Lei signora. Grazie di avermi dedicato il suo tempo”.

“Grazie a Lei. Buon lavoro e buona giornata”.


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