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Posted by on martedì, Settembre 5, 2017 in Casoretto e dintorni |

Werner Fugazza e il farmaco miracoloso

Nell’angusto Ufficio Pacchi delle Poste di via Cecilio Stazio, dove per quaranta ore alla settimana Werner Fugazza prestava la propria opera di Ausiliario Qualificato di Grado Intermedio, la vita non era sempre rose e fiori. Una spina nel fianco per il nostro Giustiziere era, in particolare, il collega Gerolamo Derelitti, ipocondriaco all’ultimo stadio. Derelitti, assiduo frequentatore di siti Internet di automedicazione e autodiagnosi, era convinto di soffrire di tutte le malattie classificate e non, comprese quelle repertoriate nella letteratura fantasy (tipo il Vaiolo di drago), con l’unica eccezione del Gomito del Tennista. Purtroppo, aveva scelto proprio Werner come confidente e spalla su cui piangere. Quella mattina che Derelitti si presentò dichiarando di soffrire del rarissimo Morbo di Howedes, Werner non ne poté più.

Lo prese da parte e gli disse: “Senti, Gerolamo. Ho fatto delle ricerche e so quello che ci vuole per te.”

“Cosa?”

“Un nuovissimo farmaco, sperimentato su un campione di commercialisti indonesiani e da pochissimo disponibile in Italia. Cura praticamente tutto.”

“Anche il morbo di Howedes? E la Sindrome di Gutermann -Ponchielli? E l’infibulazione del quadricipite? E la peste bubbonica?”

“Tutto quanto. Calma i bruciori, dà sollievo al prurito, e aiuta anche a rizzare il pisellino. Novantanove commercialisti indonesiani su cento ne sono rimasti entusiasti, il centesimo rilascerà dichiarazioni appena esce dal coma. Disponibile in pastiglie o in fialette, anche alla menta piperita.”

“E dove posso trovare questo portento?”

“Te lo dico solo se prometti di non starmi addosso oggi, che c’è la chiusura mensile.”

“Promesso, parola di boy scout!”

“Vai alla Farmacia Comunale di via Cambiasi, strizza l’occhietto dicendo che ti manda Werner, e chiedi il BIGOLASE (c), della Zipfer.”

“Grazie, corro appena finisco il turno!”

Ovviamente, il BIGOLASE (c) non esisteva, se l’era inventato Werner nella speranza di togliersi Derelitti di torno. Non esisteva la Zipfer, e non esisteva neanche una farmacia comunale in via Cambiasi. Ma il destino aveva deciso altrimenti.

Infatti, la Farmacia Comunale di via Olivari, non nuova a frequenti spostamenti, aveva appena traslocato, e proprio in via Cambiasi. Al bancone Derelitti trovò non il titolare, vecchia conoscenza di Werner che al nome del farmaco si sarebbe fatto una grassa risata, ma una giovane spaurita e inesperta. Studentessa di liceo classico in Alternanza Scuola Lavoro obbligatoria, la ragazza prese nota diligentemente dell’ordinazione.

“In magazzino non l’abbiamo, provi a tornare domani.”

Ovviamente, il giorno dopo del BIGOLASE (c) non v’era traccia.

“Mi spiace, ho consultato tutti i database, ho guardato il Catalogo dell’AIFA, è sicuro del nome?”

“Ma certo, BIGOLASE (c) della Zipfer!”, gridò Derelitti, che tendeva a perdere la pazienza quando una delle medicine che chiedeva non era disponibile. “Non è possibile, è appena stato messo sul mercato, è una mano santa per i poveracci come me che soffrono del Morbo di Howedes, in Indonesia è stato un successo. Qui c’è sotto qualcosa!”

In fila dietro a Derelitti, per caso c’era (in incognito) il temutissimo webmaster della pagina Facebook Mi sun del Casurètt e violter no, sempre a caccia di spunti per attirare più click e Mi piace. Questa sì che è ghiotta, pensò.

E così Derelitti s’intestardì a cercare in tutte le farmacie di Milano il BIGOLASE (c), e di fronte allo scuotere della testa dei commessi si infiammava e arringava i clienti contro le sopercherie delle case farmaceutiche che negavano ai poveri malati un prezioso aiuto per la salute. Nel frattempo, prima su Facebook, poi su Twitter e tutta la blogosfera, divenne virale l’hashtag  #dateciilBigolase©. La faccenda arrivò in Parlamento. In un’interrogazione, il senatore dei Cinquestelle DiGuaio accusò il governo – in combutta con Big Pharma, la massoneria e i Malefici Babù, di tenere nascosta l’esistenza del BIGOLASE (c), farmaco miracoloso e universale (e per di più dal gustoso sapore di menta piperita) che avrebbe reso inutili tutti gli altri farmaci. Il sottosegretario di turno replicò fiaccamente che erano stati presi contatti con la famosa start-up indonesiana Zipfer e coi capitribù del Fezzan per assicurare una regolare fornitura di BIGOLASE(c). L’ex-premier, in tour elettorale insieme ai Cugini di Campagna e al fanoso vaccinologo Sboroni, promise di allegare un tubetto di BIGOLASE(c) al suo prossimo libro.

A sorpresa, Kim Jong Un annunciò che il suo paese era l’unico legittimo inventore del BIGOLASE(c) – al sapore di kimchi, non di menta piperita imperialista – e l’avrebbe presto lanciato sui mercati mondiali (a cominciare da Guam e dal Giappone) con l’ausilio dei propri missili di ultimissima generazione. Tutto il mondo attese col fiato sospeso la risposta degli USA all’ennesima provocazione.

Tutto il mondo? No, Werner Fugazza, poco abile nella navigazione in Rete e avulso dai social network, ignaro del polverone che aveva inconsapevolmente sollevato, passava placidamente le sue giornate a deplorare le strategie di mercato dell’Internazionale Football Club. Anche quest’anno, niente top player! Ma che combinano, ‘sti cinesi?

medicinali


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