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Posted by on lunedì, Novembre 21, 2022 in Pillole di Blog |

Cinque centesimi di lacrime e sangue

Venerdì mattina mi sono recata al mercato rionale vicino a casa. Abitudine che coltivo da sempre e che è l’unica forma di shopping che mi piace. Piuttosto che infilarmi in metropolitana per andare nei negozi più o meno brandizzati e globalizzati del centro, o avventurarmi in quartieri sconosciuti alla ricerca di bottegucce comme il faut, preferisco il mercato di prossimità, dove qualcosa di utile per la biancheria o per la casa (o delle cosce di pollo con patate per la cena) si trovano sempre. Questa volta in particolare dovevo prendere dei fazzoletti di stoffa per mio marito, che ha la spiacevole tendenza a perderli per strada. Prima di uscire di casa gli ho chiesto cinque centesimi, scatenando il suo stupore.

Da bravo intellettuale metropolitano, mio marito non conosceva la superstizione – che quando era piccola a Terni tutti davano per scontata come una legge scientifica – secondo cui certi oggetti non vanno regalati. Si tratta di tutti gli oggetti che possono essere associati a lacrime e/o sangue: coltelli, forbici, perle, spille, e naturalmente fazzoletti. Se proprio si deve comprare cose di questo genere, va simulata una vendita: il beneficiario deve in cambio darti una remunerazione anche simbolica, cioè una moneta di piccolo taglio. Ricordo che un conoscente, di ritorno da un viaggio in Spagna (allora il top dell’esotico) regalò a mia madre un tagliacarte di Toledo e lei non volle accettarlo senza prima avergli dato in contraccambio cinquanta lire. Non è una leggenda di tempi arcaici o di lande primitive, persino la trendissima Donna Moderna sul suo sito citava questa regola poco più di un anno fa.

Neanche l’ambulante di via Marco Aurelio, pur italianissimo, conosceva questa usanza. Così per simpatia mi ha regalato un fazzoletto in più oltre alla confezione da sei che gli avevo pagato. Ripensandoci, mi sono un po’ turbata: avendo ricevuto un fazzoletto in regalo, avrei dovcuto dargli una monetina in cambio? Porterà lacrime anche a me? Mio marito mi ha tranquillizzata: non si tratta di regalo (l’ambulante non è un parente né un amico) ma di promozione commerciale (sette fazzoletti al prezzo di sei) fatta per fidelizzare la cliente, quindi non rientra nella casistica superstiziosa.

Visto che si avvicinano le feste, tengo comunque pronta una bella scorta di monetine, nel caso a qualcuna saltasse l’uzzolo di farmi dono di un coltellino svizzero o la spilletta a favore di qualche nobile causa.


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