Letteratura tossica
E L James, Cinquanta sfumature di grigio.
Non sono riuscita che ad arrivare alla metà, e sì che sono avvezza al genere erotico. Lo stile strizza l’occhio al lettore, ma poi lo annoia con pagine di spiegazioni superflue. La vicenda ricalca trame già viste negli Harmony red passion, ma non ne ha il ritmo.
Il suo erotismo ovviamente non ha nulla da spartire con le dissertazioni sul mondo o sulla natura umana di Henry Miller, né con il vellutato glamour di Anais Nin. Dirò di più: è un libro che andrebbe tolto dal mercato, perché l’idea di sessualità maschile e femminile che veicola è quanto di più tossico ci possa essere. Esaltazione di un io malato e di una supina accondiscendenza al crescendo di controllo e violenza. Rabbrividisco pensando al fatto che possa cadere in mano di adolescenti di entrambi i sessi esposti a un’idea sbagliata della vita, dell’amore e dei rapporti tra uomo e donna.
Il successo di questo libro (fu un best seller negli anni Dieci) ci mostra che certe idee di sottomissione e dominio sono più che mai vive. Non ci meravigliamo poi di quello che succede a molte poverette, è una domanda da farsi prima di fare celebrazioni. Primo di una trilogia, ma se va avanti così stiamo fresche.
Trovato al bookcrossing, non ho nemmeno il coraggio di riportarvelo (per fortuna che c’è l’AMSA per certi rifiuti difficili da gestire).