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Posted by on domenica, Febbraio 11, 2024 in Arti Marziali, Libri |

Dal tuo cuore al mio

Il libro del Maestro Giuseppe Meloni non è una semplice autobiografia ma un excursus in una fase storica centrale del karate in Italia : il passaggio dal karate sportivo alla scoperta degli stili tradizionali di Okinawa. La vita del Maestro si snoda nella ricerca affannosa delle origini, individuate per la prima volta nella palestra del Maestro Brian Sinclair in Inghilterra, con una tensione verso la fonte originaria del karate e del kobudo che alla fine approderà nell’isola di Okinawa, il luogo dove tutto ha avuto origine.

Le memorie personali si intrecciano quindi alla ricerca storica: il volume offre anche un quadro delle origini dell’ arte marziale in questione e da una precisa e puntuale introduzione dello storico (e praticante del karate antico) Bruno Ballardini. Un libro da non perdere e su cui riflettere.

Giuseppe Gyōji Meloni, Dal tuo cuore al mio, Spazio gemma, 2023, 15 euro.

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Posted by on sabato, Febbraio 3, 2024 in Libri |

Letteratura tossica

E L James,  Cinquanta sfumature di grigio.
Non sono riuscita che ad arrivare alla metà, e sì che sono avvezza al genere erotico. Lo stile strizza l’occhio al lettore, ma poi lo annoia con pagine di spiegazioni superflue. La vicenda ricalca trame già viste negli Harmony red passion, ma non ne ha il ritmo.

Il suo erotismo ovviamente non ha nulla da spartire con le dissertazioni sul mondo o sulla natura umana di Henry Miller, né con il vellutato glamour di Anais Nin. Dirò di più: è un libro che andrebbe tolto dal mercato, perché l’idea di sessualità maschile e femminile che veicola è quanto di più tossico ci possa essere. Esaltazione di un io malato e di una supina accondiscendenza al crescendo di controllo e violenza. Rabbrividisco pensando al fatto che possa cadere in mano di adolescenti di entrambi i sessi esposti a un’idea sbagliata della vita, dell’amore e dei rapporti tra uomo e donna.

Il successo di questo libro (fu un best seller negli anni Dieci) ci mostra che certe idee di sottomissione e dominio sono più che mai vive. Non ci meravigliamo poi di quello che succede a molte poverette, è una domanda da farsi prima di fare celebrazioni. Primo di una trilogia, ma se va avanti così stiamo fresche.

Trovato al bookcrossing, non ho nemmeno il coraggio di riportarvelo (per fortuna che c’è l’AMSA per certi rifiuti difficili da gestire).

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Posted by on martedì, Dicembre 26, 2023 in Libri, Wurstel |

Più prequel per tutti

Mia figlia è andata a vedere Wonka, film che racconta la giovinezza di Willy Wonka, il geniale e folle cioccolataio creato da Roald Dahl e già interpretato sul grande schermo da Gene Wilder e Johnny Depp. Tecnicamente, si tratta di un prequel, ovvero del racconto di “cosa venne prima” una storia già nota e raccontata infinite volte. In quest’epoca in cui da un lato l’imperativo categorico dell’accumulazione impone di cavar sangue anche dalle rape più esangui, e dall’altra le idee originali scarseggiano, cinema e serie TV ci propongono volentieri non solo infiniti seguiti, ma anche, appunto, i prequel. Basti pensare, al cinema, a Joker, Crudelia, o a serie come Young Sheldon o Bates Motel. In gran parte la formula è quella del Bildungsroman (come lo chiamavano i tedeschi tempo fa), ovvero la ricostruzione di come l’eroe o eroina è diventato quello che conosciamo. Molto spesso il Nostro (o la Nostra) è ingenuo, stupido, pauroso se da grande sarà coraggioso, accorto ed efficiente; o buono se destinato a diventare un Supercattivo. Anche nella letteratura il prequel è stato utilizzato molte volte, talvolta dall’autore stesso se abbastanza longevo (vedi Asimov con gli innumerevoli Preludi alla Fondazione), per non parlare di chi ha incorporato il prequel nell’opera originale stessa (l’eroe eponimo della Vita e opinioni di Tristram Shandy di Sterne viene concepito centinaia di pagine dopo l’inizio). Poiché anche in letteratura ultimamente le idee difettano, ci permettiamo di suggerire alcuni prequel non ancora realizzati che potrebbero incontrare il favore del grande pubblico.

Da Alessandro Manzoni, Lucia e Renzo. Come si sono conosciuti i futuri Promessi Sposi? Che faceva il Griso prima di mettersi al servizio di Don Rodrigo? Quali famosi casi ha vinto Azzeccagarbugli, il Perry Mason del Seicento?

Da Lev Nikolajevic Tolstoj, Gli acciacchi di Ivan Ilic. Apologo sull’importanza della prevenzione sanitaria.

Da Robert Musil, Il ragazzo senza qualità. Gli studi e i primi amori di Ulrich, già indeciso su cosa fare della propria vita.

Da Giacomo Leopardi, Il venerdì del villaggio. Se il sabato è il più bel giorno perché contiene l’attesa della domenica, anche il venerdì non deve essere tanto male. Volendo, si può regredire sino al martedì (fino al lunedì non sarebbe credibile).

Da Dietrich Bonhoeefer, Prequela. Critica e ammonimento contro i maldestri che, invece di seguire Gesù Cristo, pretendono di precederlo e inevitabilmente si perdono perché nel deserto il GPS non prende.

Da Carlo Collodi, Le avventure di Geppetto. Un falegname toscano alla ricerca della propria vocazione professionale.

Da William Shakespeare, Duncan. Anche il re di Scozia ucciso da Macbeth non era certo uno stinco di santo.

Da Mary Shelley, Il giovane Frankenstein. Non quello di Mel Brooks.

Da Ivan Sergeevic Turgenev, Nonni e padri. Si parla di nichilismo, ma una generazione prima.

Da Gabriel Garcia Marquez, Cent’anni prima della solitudine. Cosa succedeva a Macondo prima dell’arrivo del clan dei Buendia.

Da Marguerite Yourcenar, Memorie di Traiano. Anche il predecessore di Adriano ha qualcosa da raccontare.

Da Herman Melville, Achab. Vita e primi comandi del leggendario capitano, fino al fatale incontro con un certo cetaceo bianco.

Da Jaroslav Hasek, Il buon civile Svejk. Bevute, racconti, risse e traffico di cani prima dell’arruolamento.

Da Eduardo De Filippo, Halloween in casa Cupiello. E il padre di famiglia disse “Nun me piace ‘a cucuzza”.

Da Ernest Hemingway, Il giovane e il mare. L’apprendista pescatore Santiago rimane ottantatré giorni senza acchiappare un pesce. Ma si può sempre far meglio.

E naturalmente, il Prequel dei Prequel tratto dal Libro dei Libri:

La prebibbia. La difficile convivenza tra l’Eterno e il Caos sconvolta da un discutibile atto creativo.

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Posted by on sabato, Luglio 8, 2023 in Arti Marziali, Libri |

La spada giapponese

Un viaggio appassionato e appassionante dai primordi della storia del Giappone (la nascita della spada nipponica affonda le radici nelle leggende più remote e affascinanti del Paese).

Claudio A. Regoli (uno dei pionieri del Katori Shinto Ryu in Italia, direttore di due riviste di arti marziali) ci accompagna lungo tutto un viaggio: non solo della spada ma di tutte le principali armi bianche  della tradizione giapponese.

Il volume è corredato di tavole che illustrano le tecniche di lavorazione dell’arma, i dettagli del taglio, evidenziando le sottili differenze. L’Autore si sofferma anche sulla forgiatura e la politura, fasi fondamentali di lavorazione. Dopo un’ampia sinossi storica segue una panoramica delle scuole di scherma tradizionali e più recenti per finire poi in un capitolo che illustra nel dettaglio tutti i principi e le applicazioni del Kendo, moderna evoluzione agonista di un secolare percorso.

La riflessione che ne scaturisce non è eludibile: perché si continua a praticare l’arte della spada in un’epoca così distante dal nostro mondo?

“Vi è il piacere di mantenere in vita una realtà storica importante e la sensazione di partecipare a una realtà che si è sviluppata e si mantiene attraverso una catena ininterrotta di adepti (…)  Se oggi non è più importante la meta è tuttavia molto interessante e istruttivo il viaggio in sè” (p. 70).

Molto bello anche l’apparato illustrativo.

Claudio A. Regoli. La spada giapponese. Storia, tecnica e cultura, The Ran Network, 2023.

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Posted by on domenica, Agosto 7, 2022 in Arti Marziali, Libri |

Percorrendo la via del guerriero

L’autore, Carlo Caprino, fine marzialista e praticante di Aikido e Tai Chi, avrebbe potuto fare un libro autobiografico, che sarebbe comunque stato interessante e pertinente. Materiale ne aveva: l’esempio del nonno fabbro (professione che in alcune civiltà ha un valore iniziatico), unito all’antica saggezza del nostro Sud e della Puglia, ricca di cultura, sarebbero bastati a fare da filo conduttore del processo di individuazione che investe il praticante di arti marziali.

Ma Carlo è anche uomo di lettere e di pensiero; e in questa sua ricchissima dissertazione ha toccato tutti gli esempi storici ed iniziatici che la pratica marziale comporta.  Nei capitoli che si succedono (cito secondo me i più pregnanti: Inizio, Per chi suona la campana, Strumenti) l’analisi del cambiamento del praticante passa attraverso l’esempio di molti maestri spirituali, da Gesù a Buddha, da Guénon al contemporaneo Filippo Goti. L’autore è grato a queste figure che hanno profondamento accompagnato la sua riflessione e il suo percorso di maturazione e di crescita umana, spirituale e marziale. La retrospettiva storica che Caprino ripercorre nella sua riflessione non lascia indietro neppure l’aspetto iniziatico e cabalistico del combattimento, che costella tutta una vita di pratica marziale e che mai finirà. Una bella pagina che si affaccia sull’infinito.

Carlo Caprino, Percorrendo la Via del Guerriero, Indipendently published, 2022, euro 16,84.

Disponibile su Amazon; sito percorrendolaviadelguerriero.blogspot.com – mail [email protected]

 

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Posted by on domenica, Luglio 11, 2021 in Libri |

Il Poeta Laurato

Per festeggiare il settecentenario dantesco, niente di meglio che fare una cosa originale e rileggersi il Petrarca. In particolare, la lettura del Canzoniere (366 tra sonetti, canzoni, ballate e sestine) è ancora oggi godibile, anche se leggersi tutti i componimenti uno dopo l’altro può dare un effetto di saturazione, visto che – a parte le incursioni di polemica politica o ecclesiastica (Italia mia benché il parlar sia indarno, o le invettive contro il papato avignonese) l’opera del Nostro è monotematica. Ovvero, Laura e solo Laura, prima da viva e poi da morta. Alcuni critici sostengono che Laura non sia mai esistita, che il suo sia un nome fittizio per simboleggiare il lauro (alloro) poetico, la pianta sacra ad Apollo e per consentire omofonie con l’aura. Altri l’hanno identificata con Laura de Noves (1307-1348), nobildonna sposata al marchese de Sade (Ugo de Sade, non quell’altro!). Ammetto che è ghiotta l’idea di una Laura antenata del Divin Marchese, specialmente perché nella prima parte del Canzoniere Francesco Petrarca la accusa di essere gratuitamente crudele nello sprezzare il suo amore.

Comunque, pur spasimando per la sua Laura reale o immaginaria, Petrarca – che aveva preso gli ordini minori -non disdegnava i piaceri della carne, visto che anche le più pudiche biografie accennano a suoi figli naturali (senza parlare però di compagne o concubine, come se li avesse generati in provetta). A riprova della scarsa fantasia nell’onomastica del tempo, Francesco Petrarca trascorse i suoi ultimi anni assistito dalla figlia Francesca e dal genero Franceschino (Franceschiello aveva da fare a Napoli).

Come che sia, da insegnante di Lettere ho imparato a stare attenta nel citare la più famosa delle canzoni del Poeta, Chiare fresche e dolci acque. Una vocale sbagliata, o solo masticata, ed ecco che colei che sola a me par donna si trasforma in colei che solo a me par donna. Ovvero, da bellezza sublime che offusca le altre, Laura si trasforma in uno scorfanetto in cui solo il Poeta discerne qualcosa di vagamente somigliante alla femminilità. Quindi: mai spiegare il Petrarca a bocca piena!

Varie sono le citazioni citabili che ho riscoperto e che, piazzate a proposito (o meglio a sproposito) in una conversazione, assicurano una bella figura e qualche risata:

  • maliziosa: e duro campo di battaglia il letto
  • politica: io son sì stanco sotto il fascio antico
  • un bell’elenco di fiumi da recitare senza prendere fiato: Tesin, Po, Varo, Arno, Adige e Tebro, Eufrate, Tigre, Nilo, Ermo, Indo e Gange, Tana, Istro, Alfeo, Garona e ‘l mar che frange, Rodano, Ibero, Ren, Sena, Albia, Era, Ebro
  • quiz con cui impegnare gli amici: cos’è mai Baldacco? (spoiler: è Bagdad)
  • infine, per i patiti dello sport nazionale: Voi siete or qui: pensate alla partita.

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