Sanità di corpo

Mens sana in corpore sano, dicevano gli antichi. ma come mantenere il corpo sano? Un proverbio umbro, ma diffuso anche in molte altre contrade, ci offre una dritta: Tromba di culo, sanità di corpo. Spesso vi si aggiunge un’assonanza del genere Se non scorreggiassi sarei già morto, tanto per chiarire il concetto. In Lucania, si usa dire Quann’lu cule mena vent’ lu mièreche sta allabente (rimedio alternativo alla classica mela al giorno per tenere lontani i medici). Quel che sostiene la saggezza popolare è che scorreggiare, anche se dal punto di vista del Galateo è scorretto farlo in pubblico, è una preziosa valvola di sfogo per il nostro organismo. Riduce il senso di gonfiore, fa bene al colon, dà un grande sollievo. Addirittura, odori troppo forti o sgradevoli possono essere un prezioso campanello d’allarme che ci segnala possibili allergie, o un’alimentazione non equilibrata. Non andrò a scomodare il solito studio della solita università inglese (Exeter, per chi fosse interessato), che dimostrerebbe che la scorreggia è una panacea per qualunque malanno. Si sa che oggigiorno, per qualunque affermazione anche bizzarra o paradossale (gli UFO esistono! Genghiz Khan soccorreva le vecchiette in difficoltà! La Buona Scuola è stata un’ottima riforma!) si trova sempre uno studio di un’università inglese ad avallarla. Mi richiamo all’esperienza personale: mi è capitato oltre trent’anni fa, ad una cena di rappresentanza, di soffrire pene inenarrabili, non solo per la noiosa compagnia, ma anche per l’impossibilità di liberare il mio corpo dai gas accumulati. Insomma, sicuramente il diavoletto dantesco che avea del cul fatto trombetta l’avrà fatto per irridere il Sommo Poeta e la sua nobile guida, ma anche per dar libero sfogo alle tensioni di un lavoro stressante – e senza prospettive di carriera – tra pece bollente e barattieri urlanti. Tutta la nostra solidarietà.