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Posted by on mercoledì, Gennaio 24, 2018 in Arti Marziali, Politica |

L’amica geniale e l’economista coerente

L’amica S. ama piombare a casa mia senza preavviso, annunciata dal tonitruante squillo del citofono. Comportamento più da paesino che da metropoli. Si stravacca sul divano e – incurante di quanto io possa essere stressata per il lavoro, la salute o la figlia lontana – parte, inarrestabile, col pippone del giorno. Temi preferiti: la dieta dei gruppi sanguigni, il magico potere del riordino, la massoneria, le Arti Marziali Miste. Proveniente dalla sinistra, fervente predicatrice di tutto quanto fa New Age e inossidabile complottara, S. era Cinquestelle nell’animo prima ancora che Grillo e Casaleggio senior partorissero l’omonimo Movimento. Per questo l’ultima parte delle sue visite – contrassegnate da un consumo smodato di tisane – è dedicata al Pippone Politico. Un mese fa, quando si andavano delineando gli schieramenti per le prossime elezioni, era presente anche mio marito. Uomo abitualmente taciturno e tranquillo, G., economista di formazione e bancario per il pane, non si è potuto trattenere quando S. ha cominciato a snocciolare i vantaggi di una fuoriuscita del nostro Paese dalla moneta unica europea. G. ha cominciato a ribattere colpo su colpo, argomentando che – per quanto male si possa e si debba dire delle politiche di austerità propinateci dalla Banca Centrale Europea – un’uscita dell’Italia dall’euro non farebbe che provocare disastri, a spese soprattutto di lavoratori e ceti medio –bassi. A quel punto, S. ha giocato il carico da undici, invocando l’autorità del Grande Economista Alberto Bagnai e del suo Autorevole Blog (sicuramente più letto del mio, ahimè). Bagnai, che si definisce neokeynesiano è contro l’euro e a favore di una fuoriuscita unilaterale dell’Italia. Posizione che, fino all’altro ieri, era assai diffusa nel Movimento Cinquestelle, anche se da qualche settimana Giggino Di Maio non ne parla più volentieri. La cosa divertente è che proprio ieri, con grande coerenza Alberto Bagnai ha deciso di candidarsi, in nome degli ideali della sinistra keynesiana … con la Lega. Non è la più grande stranezza della campagna elettorale: dopo Casini col PD e l’ex direttore della Padania coi Cinquestelle, ci può stare l’economista keynesiano con la Lega. Piuttosto, mi chiedo di che parlerà l’amica S. la prossima volta che si autoinviterà per una tisana nel mio salotto, spero che si limiti a concionare di sushi, bunkai e Feng Shui. Altrimenti, è la volta che qualcuno si fa male.

(Nota: l’uso delle iniziali riecheggia la consuetudine dei vecchi romanzi russi, quelli che cominciavano tipo Nella piccola città di Z., situata nel governatorato di V., viveva il consigliere aulico a riposo T. …)


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