Monochromatic Friends
Mia figlia si è costruita il mito di New York guardando durante l’infanzia e l’adolescenza la serie televisiva Friends. Dopo tre anni di vita vera newyorkese, per quanto le vicende di Rachel, Ross, Joey, Phoebe, Chandler e Monica continuino ad appassionarla, ha capito quanto ci sia poco di vero nella serie. I riferimenti a New York – escludendo alcune riprese esterne nelle diverse stagioni dell’anno – non fanno testo: i fatti potrebbero svolgersi in qualsiasi altra città americana, e c’è ben poco di tipicamente newyorkese. I ritmi del telefilm non sono quelli della Grande Mela, in essa è impensabile spesso programmare gli appuntamenti o l’entrata al lavoro, a causa dei rallentamenti della metropolitana, dei vari tipi di incidenti, delle tempeste di neve o degli stati di allerta. Il fatto che i protagonisti vivano nel centro di Manhattan in appartamenti a fitto bloccato ha del fiabesco. Ma la cosa che balza agli occhi in modo più eclatante per chi vive realmente a New York è un’altra: nel telefilm sono tutti bianchi (non solo i sei protagonisti), quando si sa benissimo che la popolazione di 8 milioni e mezzo di abitanti è molto più variegata. Neri, cinesi, ispanici, coreani sono assenti dalle vicende, al massimo relegati sullo sfondo. Sono tutti bianchi con problemi da bianchi, come ha sintetizzato un amico di Arianna.
Ironico e intelligente come sempre.
Grazie, cara!