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Posted by on sabato, Gennaio 12, 2019 in Fede, Politica |

Quarantanove

Quarantove sono i Racconti dell’omonima raccolta di Ernest Hemingway, ma qui non c’entrano. Quarantanove sono i milioni della truffa dei rimborsi elettorali, che la Lega restituirà in comode rate da centomila euro a bimestre (ci vorranno un’ottantina d’anni, quindi probabilmente nel frattempo la civiltà umana sarà collassata causa riscaldamento globale). Quarantanove, infine, sono i migranti, salvati dalle ONG tedesche Sea Watch e Sea Eye, bloccati sulle navi per settimane senza poter sbarcare perché nessuno in Europa (né i cattivi sovranisti né i “buoni” europeisti) voleva farsi carico della loro accoglienza. Come sappiamo, da pochi giorni la situazione si è sbloccata: i quarantanove sono sbarcati a Malta, in attesa che Francia, Germania, Portogallo, Lussemburgo, Olanda, Romania, Irlanda, Slovenia e Italia mantengano l’impegno di accoglierli.

Da noi abbiamo assistito a un sofisticato gioco delle parti triangolare tra il Poliziotto Cattivo Salvini (“Accoglienza Zero!”), il Poliziotto Buono Di Maio (“Solo donne e bambini!”) e il Re Travicello Conte (“Vengo a prenderli io!”), che si è risolto grazie alla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI) e alla chiesa valdese, che accoglieranno una quindicina di persone (per lo più nuclei familiari) nel centro di Scicli (provincia di Ragusa). Come ha detto il pastore battista Luca Negro, presidente della FCEI, “Non ci interessa soccorrere il governo, ma solo salvare vite umane” (intervista al Manifesto dell’11 gennaio). Nello stesso senso va la partnership della FCEI con l’ONG Open Arms, e il Manifesto per l’accoglienza, scritto quest’estate e affisso in tutte le chiese valdesi, metodiste e battiste in Italia. Un manifesto che riporta affermazioni chiare quali:

Respingiamo la falsa contrapposizione tra accoglienza degli immigrati e bisogni degli italiani. Denunciamo la campagna politica contro gli immigrati e i richiedenti asilo. Ci opponiamo alle politiche italiane ed europee di chiusura delle frontiere, di respingimento e di riduzione delle garanzie di protezione internazionale dei richiedenti asilo. Crediamo nella necessità dell’integrazione degli immigrati in una società accogliente, capace di promuovere l’incontro e lo scambio interculturale nel quadro dei princìpi della Costituzione.

Come più volte detto in questi giorni, l’accoglienza dei profughi sarà “senza oneri per lo Stato”, in quanto finanziata coi fondi dell’Otto per mille, che da sempre valdesi e metodisti utilizzano non per le proprie attività di culto, ma per progetti di sviluppo, assistenza, accoglienza, cultura, in Italia come all’estero.

Per una volta, posso assaporare la fierezza di essere parte di queste piccole chiese che, con tutti i loro difetti e le loro manchevolezze, cercano di fare qualcosa di concreto per dare senso alla testimonianza evangelica, non limitandosi alle prediche ma sporcandosi le mani con progetti e azioni. Per qualche giorno abbiamo sfondato la barriera dell’opacità, comparendo nelle prime pagine dei quotidiani e addirittura in televisione. Qualche amico di Facebook mi ha manifestato la disponibilità a darci il suo Otto per mille l’anno prossimo. Qualcuno, chissà, magari una domenica mattina troverà la curiosità di mettere piede in un nostro tempio. Che il Signore ci aiuti a essere Suoi testimoni utili e credibili.

https://www.fcei.it/2018/08/13/manifesto-per-laccoglienza-questa-e-una-chiesa-che-accoglie/

(qui sopra linkato il Manifesto per l’Accoglienza. Il disegno è di Francesco Piobbichi, operatore di Mediterranean Hope, il progetto FCEI per l’accoglienza ai migranti).

 


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