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Posted by on sabato, Maggio 6, 2023 in Casoretto e dintorni |

Werner Fugazza contro l’Intelligenza Artificiale

Oggi sono a uno stage di Karate Kyudokan a Opera e pertanto ho delegato a mio marito di inventarsi qualcosa per il blog.

Lui non ha trovato di meglio che collegarsi al famigerato sito di CHATGPT (riattivato in Italia da pochi giorni) e chiedere all’Intelligenza Artificiale, tanto per cominciare, cosa ne sa di questo blog.

Questa è la risposta (tradotta dall’inglese):

– Arti Marziali, Wurstel e Streghe è un blog italiano, che copre vari argomenti correlati alle arti marziali, agli hot dog e alla stregoneria. Il blog fornisce una piattaforma che permette agli appassionati di arti marziali di condividere le proprie esperienze, opinioni e conoscenze con altri. Contiene articoli e video sulle diverse tecniche, stili e metodi di allenamento nelle arti marziali. La sezione “hot dogs” fornisce recensioni su diversi stabilimenti di hot dogs, ricette e discussioni sulla storia e la cultura degli hot dog. La sezione “stregoneria” copre diversi temi relativi alla stregoneria e alla spiritualità, compresi incantesimi, rituali e divinazione. Il blog è scritto da un team di autori che sono appassionati di questi argomenti e vogliono condividere le loro intuizioni con altri. La piattaforma è popolare tra i lettori italiani che sono interessati in arti marziali, cibo e spiritualità.

Poi ha chiesto qualcosa sull’Eroe che ci meritiamo, il Giustiziere di via Falloppio, ovvero Werner Fugazza, del quale si sono recentemente perse le tracce.

Qui dapprima c’è stato un giro a vuoto, in cui CHATGPT ha fatto il pesce in barile e ha chiesto maggiori informazioni. Poi, dopo che gli si è spiegato che c’era un collegamento tra Werner Fugazza e AMWS, il nostro intelligente artificiale è partito a razzo:

– Werner Fugazza è un addestratore di cani argentino, che ha ottenuto fama internazionale per il suo lavoro coi cani. Si è specializzato nell’addestramento con rinforzo positivo e ha sviluppato un metodo unico di addestramento chiamato “Canine Freestyle.” Fugazza è noto per il suo approccio creativo e innovativo all’addestramento canino, che incorpora musica, danza e altri elementi di arte performativa. Ha vinto vari premi e competizioni per il suo lavoro e i suoi video sono divenuti virali sulle piattaforme dei social media. Fugazza ha anche scritto un libro sull’addestramento canino intitolato “Dog Dancing: Games, Tricks, and Activities for Your Dog.” Continua ad addestrare cani e a condividere le proprie conoscenze e competenze con altri in tutto il mondo. Uno degli amici e collaboratori più prossimi di Fugazza è Fernando Silva, addestratore di cani argentino noto anche lui per il suo approccio innovativo all’addestramento canino. Silva e Fugazza collaborano spesso a progetti relativi all’addestramento canino, comprese esibizioni e gare. Fugazza è amico anche di altre figure notevoli nel mondo dell’addestramento canino, tra cui Kyra Sundance, addestratrice di cani e scrittrice americana, e Tania Costa, addestratrice e comportamentista brasiliana.

Infine – dopo avere verificato che CHATGPT non sapeva nulla dell’Architetto Scannabue né degli Irredimibili Furetti di Aldebaran – mio marito si è fatto coraggio e ha chiesto all’Intelligenza Artificiale di scrivere un’avventura di Werner Fugazza.

Poiché il mondo non è ancora pronto per un simile balzo in avanti della tecnologia applicata alla letteratura d’intrattenimento, l’avventura sarà presentata nel post di domani.

Per oggi that’s all, folks!

 

 

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Posted by on sabato, Novembre 12, 2022 in Casoretto e dintorni, Pillole di Blog |

Molla la vecchia

Nel mio condominio, come in altri, tra l’ingresso e il cortile c’è la portineria con tutte le cassette postai degli inquilini.  C’è anche una mensola su cui corrieri o postini lasciamo i plichi che non sono riusciti a mettere nelle cassette postali. Ci sono pacchi non inseriti perché troppo grandi, ma anche lettere, bollette, riviste destinate a inquilini i cui nomi non figurano sulle cassette.

Stamattina, cosa rara, c’era una cartolina. Una di quelle dei decenni passati, prima dei social, quando la gente andava in vacanza e si arrabattava ad acquistare cartolina e francobollo per far vedere a parenti e amicvi dove era stata. Come vedete dalle immagini, sul davanti la foto della torre della cattedrale di Cordoba. Sul retro un messaggio decisamente intrigante:

MOLLA LA VECCHIA, TI ASPETTO IN ANDALUSIA! BACI, GIANNI.

Destinataria della cartolina è una donna che per privacy chiamerò con le sole iniziali, CB.

A chi, come me, pratica la scrittura, si attiva subito l’immaginazione. Uno spunto così sarebbe molto promettente per un romanzo, o meglio per un racconto. Che l’Andalusia (uno dei luoghi che amerei prima o poi visitare) sia affascinante rispetto alla grigia Milano è scontato. Chi è Gianni? Quali rapporti lo legano alla nostra (forse) condomina CB? Gianni è solo in vacanza, è in stage o si è stabilito in Andalusia a lungo termine, magari lasciando il lavoro (fenomeno sociale delle Grandi Dimissioni) per aprire una piadineria o un’ossobucheria? Si tratta di un invito a una fuga d’amore? E soprattutto, chi è “la vecchia”? Forse si allude a una madre o una nonna (che sia malata immaginaria o lungodegente effettivamente bisognosa) che CB è obbligata a curare? O CB è una badante e l’accudimento è la sua professione retribuita? Oppure LA VECCHIA è un soprannome confidenziale, forse per designare la cattivissima capufficio di CB?

Tante domande, ognuna apre orizzonti narrativi affascinanti. Altro che telenovelas!

Aggiornamento pomeridiano: al rientro dopo la spesa la cartolina era sparita. Forse CB l’ha recuperata in qualche modo, o un altro sognatore se ne è impadronito per scrivere il Grande Romanzo Italiano?

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Posted by on domenica, Settembre 11, 2022 in Casoretto e dintorni, Pillole di Blog |

Il cuore del fanciullino

Dal pedicure, una signora con l’aria di ricca annoiata si lamenta di qualcosa con la manager, la quale la invita a mandare una mail al Servizio clienti.

Una mail? Io non credo nelle e-mail. La tecnologia fa male al mio bambino interiore.

Da docente di lettere in pensione, mi viene subito in mente Pascoli e la sua poetica del fanciullino.

Con gran pazienza, la povera manager cerca di fissare (nel modo più analogico possibile) il prossimo appuntamento di mani-pedi- ecc. cure.

Un appuntamento? Gli orari creano ostacoli all’anima. Faccia lei, io vado dove mi porta il cuore.

E così è servita anche Susanna Tamaro. A proposito della quale, mi torna in mente quella battuta che faceva Va pure dove ti porta il cuore, ma poi chiedi al cervello di venirti a prendere.

E per la lezione di letteratura di oggi è tutto.

 

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Posted by on sabato, Giugno 18, 2022 in Casoretto e dintorni |

Werner Fugazza e l’idrobici malevola

Il medico gli aveva detto: “Due anni di lockdown e smart working hanno lasciato il segno. Colesterolo troppo alto, trigliceridi alle stelle. Il calcetto coi colleghi una volta al mese non basta, devi fare movimento, sport, danza, arti marziali, qualunque cosa. E soprattutto, dai un taglio alle cozze condite col tamarindo”.

Werner Fugazza aveva quindi ricominciato a frequentare la palestra Adolf di via Wildt, dove era appena stato inaugurato un corso di Hydrobike, ovvero pedalare in acqua, pratica tonificante su quadricipite, glutei, addominali alti, bassi e obliqui, bicipite e tricipite, dorsali e pettorali. L’istruttore era un cristone di due metri e dieci, Vsévolod Vsévolovodovic’ Vsvévolodov (per gli amici “Sevo”, ma un vero uomo non ha amici), già sergente del Battaglione Wagner, accusato di crimini di guerra in tre continenti e di bollo falso. Sotto la sua guida, ogni giovedì una decina di uomini e donne del Casoretto smaltivano una media di 400 calorie in tre quarti d’ora. Werner, approfittando di una generosa offerta promozionale, si unì al corso.

Un giovedì successe un curioso e increscioso incidente. Agli amici che lo attendevano per il calcetto mensile giunse un drammatico messaggio WhatsApp: Sono al pronto soccorso. Mi è caduta una bicicletta in testa.

Tra gli amici di Werner si aprì un interessante dibattito epistemologico aperto dalla Grande Domanda Come cavolo è potuto accadere? Il positivista Pinin Gandula, revisore al Catasto e portiere della squadra di calcetto, tagliò corto così: Ciò contraddice le leggi della fisica, quindi non è accaduto. Werner ama sempre contare balle. 

Il panettiere Cosimo Girardengo, accanito lettore di Stephen King, ipotizzò che – al pari di Christine la macchina infernale – una delle bici dell’hydrobike avesse acquisito volontà maligna propria, attaccando il più inesperto dei corsisti – Werner appunto – per accingersi a dominare il mondo.

L’orologiaio Marlon Venosta malignò che probabilmente Werner era scivolato ed era stato lui a finire addosso a una bici, non il contrario.

Il fantasista della squadra, il disoccupato di lungo corso Biagio Zabini, sostenne che si trattava di un banale caso di Magia Accidentale, probabilmente da parte di un frequentatore minorenne della palestra, come documentato nell’autorevole pubblicazione scientifica Harry Potter e la pietra filosofale.

Non mancarono coloro che ventilarono un complotto dei Poteri Forti o un effetto collaterale dei vaccini. Dal canto suo, l’ingegner Scannabue, vicino di pianerottolo di Werner Fugazza, tornato a casa informò per precauzione i suoi superiori: non sia mai che fossero coinvolti gli Imperscrutabili Furetti di Aldebaran (spoiler: non lo erano).

Dopo otto ore di attesa al Pronto Soccorso, una TAC negativa e qualche ora di riposo, Werner Fugazza poté rassicurare gli amici: stava bene e, a parte lo spavento, non aveva fratture né altro. E poi raccontò com’era andata.

Semplicemente, all’inizio della lezione le biciclette erano allineate sul bordo della piscina. Volendo fare il maschio alfa, uno dei corsisti aveva chiesto ad un altro “Ehi, tirami la bici!”. Quello aveva eseguito ma sulla traiettoria c’era Werner Fugazza che si era beccato il pesante sussidio ginnico in testa.

Spaventato dal brutto episodio, Werner Fugazza decise di fare hydrobike da remoto. Si comprò una cyclette da casa e il DVD Il meglio di V.V.Vsévolodov. Mezz’ora di pedalate in salotto mentre l’istruttore berciava, poi per la parte Hydro, una bella doccia. Andava bene anche così. E al posto del tamarindo, condì le cozze con la noce moscata.

 

 

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Posted by on domenica, Gennaio 30, 2022 in Casoretto e dintorni, Mentre Vivo |

Andare a Càcheri

Capita di doversi spostare, talvolta, per il quartiere con un pesante trolley da aereo, con le sue belle ruote che risuonano per tutto il marciapiede. Può essere per andare a fare la spesona, per portare le trapunte in lavanderia; per andare a svuotare una casa, abbandonare vecchie enciclopedie al bookcrossing o lasciare vestiti smessi a benemerite associazioni umanitarie che li girano ai poveri o ai senzatetto. Qualunque sia il caso, è inevitabile, lungo il pur breve tragitto, imbattersi in qualche occhiuta e pettegola signora che chiede puntualmente (a qualunque ora del giorno o della notte) Sta partendo?  

Poiché il 99 per cento delle volte non è così e d’altro canto non ho voglia di raccontare i fatti miei, mi limito a bofonchiare NO evitando il contatto visivo e accelerando il passo.

Ma talvolta penso che dovrei fare come mia mamma, cinquant’anni fa in quel di Terni. Non erano diffusi all’epoca i voli aerei né i trolley dedicati, ma anche in quei giorni, se ti spostavi con qualcosa di più voluminoso di un sacchetto, era facile incontrare l’intrigante di quartiere che domandava Sta partendo? Al che mia mamma pronta rispondeva Sì, vado a Càcheri, lasciando basita l’interlocutrice.

Sia chiaro che Càcheri, inteso come luogo geografico, non esiste. Era un modo gentile per dire ” a cacare” (e per mandarci l’altra).

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Posted by on sabato, Dicembre 4, 2021 in Casoretto e dintorni |

Prolegomeni al ritorno di Werner Fugazza

Ricordate come finiva l’ultima avventura di Werner Fugazza, pubblicata il 4 aprile del 2020?

Werner scoprì (…) che la Filiale era chiusa per sanificazione. Offeso a morte perché nessuno gliel’aveva detto, decise di non mettere più piede fuori di casa (almeno sino al termine delle scorte di Nutella), e di non tornare al lavoro finché qualcuno non l’avesse avvisato nelle dovute forme della riapertura. Ma siccome Werner Fugazza continua sistematicamente a eliminare tutte le mail senza leggerle, ho idea che siamo in un cul de sac.

Eh sì, il Narratore (o meglio, la Narratrice) Onnisciente, volendo eliminare il personaggio in maniera meno cruenta di quanto aveva fatto Sir Arthur Conan Doyle con Sherlock Holmes, aveva posto il Nostro Eroe in una situazione apparentemente senza uscita. Ma con gli eroi (e coi cantori delle loro imprese) non si sa mai. Una scappatoia ci sta sempre.

Viene a fagiuolo un aneddoto raccontato dallo scrittore francese Jean Charles:

Uno specialista americano di romanzi a puntate venne brutalmente licenziato dal direttore del giornale per cui lavorava. Fu dato ordine a un altro specialista di continuare il romanzo in corso che appassionava i lettori. Purtroppo lo specialista si dichiarò incapace di proseguire. L’ultimo testo consegnato dal collaboratore congedato finiva con l’eroe rinchiuso in una cassaforte, non apribile dall’interno, di cui era l’unico a conoscere la combinazione, le cui pareti erano tanto spesse da non potere essere demolite. (Nota: l’aneddoto risale agli anni Cinquanta, quindi niente cellulari o Internet). Fu giocoforza richiamare in servizio lo scrittore, che in cambio di un aumento di compenso si rimise al lavoro. Quando il giornale uscì dalla rotativa, tutti si gettarono sulle copie per leggere questa semplice frase: QUANDO IL NOSTRO EROE FU USCITO DALLA CASSAFORTE …

E così anche noi ricominceremo con queste poche parole:

Quando Werner Fugazza fece ritorno in ufficio …

Alla prossima!

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